
Dalle Tenebre alla Luce – mostra fotografica di Michele Balugani
dal 26 maggio all’8 luglio 2018
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara – via XX Settembre 122
Apertura Mostra da martedì a domenica, ore 9.30-17.00
Inaugurazione venerdì 25 maggio ore 20.30
L’autore di queste immagini è Michele Balugani che già abbiamo avuto modo di ammirare nella mostra di fotografia ” (In) VISIBILI ” allestita nei mesi scorsi a Casa Romei sul tema dei senzatetto.
Il suo interesse per la fotografia lo ha portato via via da pura passione ad una più approfondita ricerca tecnica e di contenuti, che si evolve con “imprese” sempre più interessanti, come questa originale mostra, che si ispira alla grande tradizione monumentale dei #cimiteri, dove gli #angeli vengono rappresentati diffusamente e sono un simbolo della tradizione cattolica anche se il loro significato originario va ricercato molto più lontano nel tempo.
Le fotografie qui riprodotte sono le immagini di sculture presenti nel complesso monumentale della Certosa, che tanta parte di storia ha nella nostra Ferrara, dal Rinascimento all’invasione napoleonica, fino alla sua definitiva trasformazione in cimitero cittadino. Molte delle celle monacali di un tempo quando il complesso era adibito a monastero certosino nel 1452, per volere del duca Borso D’este, sono state trasformate nel tempo in cappelle gentilizie ed il complesso della Certosa è stato oggetto di ampliamenti nel 1900 in particolare negli anni trenta, cinquanta, settanta…esempi straordinari di tombe monumentali abitano il complesso e da molte di queste il fotografo si è ispirato per ritrarre le figure degli angeli.
“Dalle tenebre alla luce” è il titolo che l’autore ha emblematicamente dato a questa mostra.
Tanti possono essere i significati e le trame di lettura di queste fotografie, anche considerando il luogo dove queste sono presentate: il Museo degli Etruschi di Spina, sede degli archetipi iconografici su cui riposano quei messaggi, primo fra tutti l’angelo alato e i suoi rapporti con la Nike-Vittoria che è anche Vittoria sulle tenebre. E un significato più profondo sembra infatti sovrastare tutti gli altri: il desiderio/speranza di rinascita che Michele ci trasmette e che non necessariamente significa rinascita oltre la vita.
Ri/nascita è un atteggiamento che può accompagnare il percorso di tante vite, un messaggio di cambiamento, una possibilità di nuove opportunità quando la caduta si fa sentire e le tenebre ci trascinano giù in fondo, l’uomo cerca la luce e forse può mettere le ali per uscire dalle tenebre.
Questo luogo straordinario, il museo archeologico di Spina, in cui trovano ”vita” queste fotografie ci porta in un tempo lontano e in un batter d’ali ritorniamo qui e ora ma non senza essere stati prima immersi in una suggestione straordinaria favorita da una tecnica fotografica particolare, in quanto le statue assumono una colorazione bianca che ne evidenzia i dettagli.
Gli angeli e le altre sculture si stagliano in questi scatti in una dimensione quasi tridimensionale e sembrano uscire dalla loro staticità prendendo forma davanti ai nostri occhi.
Mara Guerra

VIEWS. Visual Ethnography and Urban Studies
Università di Ferrara – Auditorium Santa Lucia | Via Ariosto, 35
mercoledì 23 e giovedì 24 maggio 2018
Views – Visual Ethnography and Urban Studies. Due giornate di studio dedicate all’etnografia visiva applicata ai contesti urbani, organizzate dal Laboratorio di Studi Urbani dell’Università di Ferrara.
Come possono essere utilizzati gli strumenti audiovisivi nella ricerca di campo? Cosa vuol dire occuparsi di antropologia visuale fuori dall’ambito accademico? Cosa possono dirci le immagini dei paesaggi antropici?
PROGRAMMA:
MERCOLEDÌ 23 MAGGIO 2018
11.30 Presentazione e saluti
Giuseppe Scandurra (Università di Ferrara)
Martina Belluto (Università di Ferrara)
12.00 – 13.30 Antropologia visuale e ricerca urbana
Francesco Marano (Università della Basilicata)
13.30-14.30 Pausa Pranzo
14.30 – 17.30 Leggere l’immagine.
A cura di Chiara Scardozzi e Marina Berardi (fotografe e antropologhe culturali, Università di Roma “La Sapienza”)
18.00 – 19.30 Visita al Grattacielo di Ferrara
20.00 Serata di presentazione di lavori fotografici al Grattacielo, aperto al pubblico
– Dario Coletti (fotografo, Istituto Superiore di Fotografia, Roma) Senza apparente motivo. Elegia per l’Aquila.
– Giacomo Brini, Riaperture festival.
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018
09.30 – 12.30 Presentazione Riviste di antropologia visuale: campi applicativi e contesti di ricerca dentro e fuori l’accademia.
– Visual Ethnography, Francesco Marano
– Roots§routes, Giulia Grechi (Accademia di Belle Arti di Napoli)
– Visual Anthropology, vol. XXX, 2017, “City Visualscapes: Visual Practices of Urban Research”, Paolo Barberi (videomaker e antropologo visuale),
Giuseppe Scandurra e Patrizia Toscano (architetto, Università D’Annunzio di Chieti-Pescara)
– Focus: Marco Tabacchini (Università di Verona)
– Iconicity. Spazio urbano e dispositivi dello sguardo
13.00-14.00 Pausa Pranzo
14.30 Il cinema etnografico.
Cecilia Pennacini (Università di Torino)
Paolo Barberi (videomaker e antropologo visuale)
Francesco Marano (Università della Basilicata)
Giulia Grassilli (Università di Bologna)
16.30 Pausa caffè
17.00 – 18.30 Proiezione del film documentario “La fête est finie” (Francia 2014, 1h 12min) di Nicolas Burlaud.
Presentazione a cura di Claudio Cadei (Università di Bologna) e Romeo Farinella (architetto, Università di Ferrara)
19.00 – Chiusura dei lavori
Per la prima volta l’associazione Feedback organizza una serie di talk dedicati al mondo della fotografia. Fotografi professionisti, critici ed esperti saranno nostri ospiti per raccontarci le loro esperienze, per parlare del ruolo della fotografia nella loro professione, e per mostrare i propri lavori più significativi. Sono in calendario otto serate con cadenza mensile; gli incontri si svolgeranno presso la Videoteca Vigor del Comune di Ferrara, in via Gaetano Previati 18, a partire dalle ore 20.45. La partecipazione è gratuita per tutti i soci Feedback.
Calendario degli incontri
Mercoledì 18 ottobre 2017 Eleonora Marchini – Fotografia maternity e Newborn

Chi è Eleonora Marchini
Vivo nella provincia di Ferrara, classe 1980, mamma di due bimbe,Carlotta e Clara,e se oggi sono una fotografa è perché un giorno ho scelto di seguire il mio istinto. Dopo una forte delusione lavorativa mi iscrissi al mio primo corso di fotografia quando ancora allattavo la piccola. Un bravissimo marito,si occupava delle bimbe, mentre io cercavo di capirci qualcosa tra tempi e diaframmi. Dopo qualche corso di base, corsi di storia della fotografia e analogico, nella mia città, mi iscrissi alla Shoot Institute di Bologna per intraprendere un percorso formativo che mi preparasse in maniera più approfondita al mondo del lavoro.Nell’aprile del 2013 aprii la mia attività. Ricordo l’emozione di quel giorno come fosse ieri. Il bisogno di trovare una fotografia che mi rappresentasse fino in fondo fu, fin da subito, fortissimo.Dirottai quindi tutte le mie emozioni verso una fotografia spontanea, che potesse regalare, alle persone comuni, gioia.. fotografando, e fermando così il tempo per loro, in quegli avvenimenti importanti e unici delle loro vite.Amo le fotografie stampate, da sempre. Probabilmente quello che mi ha sempre e inconsciamente legato alla fotografia è proprio questo incredibile potere di fermare un attimo e trasferirlo su qualcosa che possiamo toccare per sempre. La carta porosa tra le dita, gli angoli lesi da mani che chissà quante volte le hanno sfogliate nel tempo, l’odore di polvere e ricordi, dettagli da imparare a memoria, le emozioni.Questi sono dei bellissimi ricordi della mia infanzia.
Sito Web: www.eleonoramarchini.com
Mercoledì 22 novembre 2017 Roberto Roda – Il fotoromanzo
GIALLI, NERI E SEXY. IL FOTOROMANZO NON SENTIMENTALE FRA BIZZARRO POPOLARE, RIVOLUZIONE SESSUALE, CONCETTUALITA’ ARTISTICA E FINALITA’ EDUCATIONAL.
60 ANNI DI SPERIMENTAZIONI CON LA FOTOGRAFIA “NARRATIVA” Dal Groupe Panique ad Ado Kirou, da Paolo Baratella a Bruno Vidoni, da Killing a Martin Mystère.

Chi è Roberto Roda
Roberto Roda, etnografo, fotografo e storico della fotografia è nato a Ferrara nel 1953. Dal 1982 cura le attività espositive e di ricerca del Centro Etnografico del Comune di Ferrara, dal 1999 coordina anche l’Osservatorio Nazionale sulla Fotografia. E’ autore e curatore di numerose pubblicazioni di storia della fotografia e di antropologia visuale. Come fotografo opera sia sul versante della documentazione dei beni etnoantropologici e del territorio sia nella sperimentazione artistica. Sue mostre sono state ospitate da musi e gallerie d’arte in Italia e all’estero.
Mercoledì 13 dicembre 2017 Filippo Venturi – FOTOGIORNALISMO Essere testimoni della realtà

Chi è Filippo Venturi
Filippo Venturi (Cesena, 1980) è un fotografo documentarista italiano che lavora a lavori commissionati editoriali, aziendali e commerciali. Si dedica inoltre a progetti artistici e personali su temi, storie e problematiche che ritiene interessanti da approfondire. I suoi reportage sono stati pubblicati su diversi magazine e quotidiani come The Washington Post, Financial Times, Vanity Fair, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Gente, D di Repubblica, Io Donna / Corriere della Sera.Nel 2015 ha realizzato il progetto “Made in Korea”, sulla Corea del Sud, che è stato esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, al Foro Boario di Modena come “Nuovo Talento” di Fondazione Fotografia Modena, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della selezione “Emerging Talents” e alla Somerset House di Londra a seguito del premio ricevuto ai Sony World Photography Awards. Nel 2017 è stato inviato da Vanity Fair in Corea del Nord, dove ha realizzato il reportage “Korean Dream”, completando così il suo progetto sulla penisola coreana.
Sito web: www.filippoventuri.it
Mercoledì 17 gennaio 2018 Riccardo Musacchi – La Fototerapia psicocorporea: fotografie ed espansione della consapevolezza
La FotoTerapia psicocorporea, strutturata da Riccardo Musacchi, è un insieme di tecniche terapeutiche che si avvale dell’uso delle fotografie o delle immagini congiuntamente al lavoro di connessione al livello corporeo. Le fotografie permettono a ricordi e sensazioni di affiorare alla consapevolezza e il lavoro terapeutico con il corpo permette di elaborare al meglio i vissuti emersi dalle immagini, sempre con rispetto e all’interno della finestra di tolleranza della persona. La FotoTerapia psicocorporea aggiunge una grande attenzione al corpo e alle sensazioni che emergono guardando le immagini. In questo approccio una persona può ricevere ad esempio contatto fisico di sostegno durante l’espressione di emozioni forti o aiutata con il semplice tocco di una mano a catalizzare vissuti che non sarebbero emersi se fosse stata lasciata sola nel suo “guscio” protettivo. L’assunto di fondo, che deriva dagli studi neuroscientifici degli ultimi anni e dalle teorie della Biosistemica, è che “noi siamo corpo”. Non possiamo permetterci di ignorare questo fatto. Davanti alle immagini il nostro corpo reagisce, aumenta il respiro, blocca il respiro, diventa teso, impallidisce o arrossisce, distoglie lo sguardo. In presenza di un professionista di fiducia che aiuta con estremo rispetto a stare in contatto con queste modificazioni e aiuta a esplorarle, esse si trasformano in comunicazioni chiare con noi stessi e con gli altri, stimolano un’espressione più spontanea di sé.
Chi è Riccardo Musacchi
Riccardo Musacchi, psicologo e psicoterapeuta con formazione in psicoterapie brevi, in psicoterapia Biosistemica e in EMDR. Docente della Scuola Italiana di psicoterapia Biosistemica. Svolge attività privata di psicoterapia con adulti e coppie; formatore e supervisore in psicoterapia corporea Biosistemica e educatore in FotoTerapia in vari istituti in Italia e in Brasile, autore del libro “FotoTerapia psicocorporea” edito da FrancoAngeli nel 2016.
Sito Web: www.riccardomusacchi.it
Mercoledì 14 febbraio 2018 Roberto Roda – I metodi dell’etnografia
I METODI DELL’ ETNOFOTOGRAFIA. Come documentare le feste, i rituali sociali e il lavoro Come fotografare gli “informatori etnografici” : il ritratto come intervista visiva

Chi è Roberto Roda
Roberto Roda, etnografo, fotografo e storico della fotografia è nato a Ferrara nel 1953. Dal 1982 cura le attività espositive e di ricerca del Centro Etnografico del Comune di Ferrara, dal 1999 coordina anche l’Osservatorio Nazionale sulla Fotografia. E’ autore e curatore di numerose pubblicazioni di storia della fotografia e di antropologia visuale. Come fotografo opera sia sul versante della documentazione dei beni etnoantropologici e del territorio sia nella sperimentazione artistica. Sue mostre sono state ospitate da musi e gallerie d’arte in Italia e all’estero.
Mercoledì 14 marzo 2018 Alex Liverani e Matteo Sigolo – La Street Photography : i progetti e i lavori del gruppo InQuadra.

InQuadra è un collettivo fotografico fondato nel 2014.
Focalizzato principalmente sulla fotografia di strada, InQuadra nel 2017 decide di allargare il proprio “campo visivo” ed aprirsi anche ad altri stili fotografici, lasciando i membri liberi di esprimersi attraverso qualsiasi altro genere fotografico. InQuadra è attualmente composto da nove fotografi residenti in Italia, nel Regno Unito, in Belgio e in Norvegia. Tutti i membri sono stati finalisti o vincitori di festival di fotografia e hanno esposto le loro foto e progetti in Italia e all’estero. InQuadra è disponibile per collaborazioni, workshop, interviste e mostre.
Sito Web: www.inquadra.org
Alex Liverani è un fotografo freelance con base a Faenza in Italia. Ha studiato fotografia alla D.O.O.R. Academy di Roma frequentando un master internazionale sui moderni linguaggi della fotografia documentaria. Lungo il suo percorso formativo ha avuto come docenti: Alex Webb e Max Pinckers (Magnum), Ricardo Cases e Federico Clavarino (Blank Paper – Madrid), Sergio Ramazzotti (Parallelo Zero) e Massimo Mastrorillo. Vincitore di importanti concorsi internazionali; tra i più importanti il Miami Street Photography Festival nel 2016, l’Urban DotArt nel 2015, il Leica Talent Italia nel 2014 e il Nikon Young Talent nel 2013. I suoi lavori sono stati esposti in diverse città e nei principali festival di fotografia in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Collabora dal 2016 con Fujifilm italia allo sviluppo e a alla promozione di nuovi prodotti prima del loro lancio sul mercato e all’organizzazione di workshop sulla Street Photography. Alex è inoltre l’ideatore del collettivo InQuadra.
Matteo Sigolo è nato a Ravenna nel 1986. Nel 2015 si è trasferito a Venezia, dove tutt’ora vive e lavora. Il suo interesse per la fotografia è nato circa sette anni fa, dapprima con il paesaggio e la natura, passando più tardi alla strada, al paesaggio urbano e alle sue connessioni con l’uomo. Matteo è uno dei fondatori del collettivo InQuadra.
Sito Web: www.matteosigolo.com
Mercoledì 11 aprile 2018 Michele Smargiassi – “Un’autentica bugia. La fotografia, il falso, il vero”

L’avvento della tecnologia digitale, con i potenti strumenti di manipolazione dell’immagine che mette a disposizione di tutti, ha gettato più di un’ombra di discredito sulla credibilità della fotografia, al punto che siamo ormai pronti a considerare esaurito dopo meno di due secoli il compito storico di documento e racconto del mondo dell’invenzione di Daguerre. Attraverso una rilettura trasversale della sua storia e decine di casi e di esempi di manipolazione, questa conversazione cerca invece di dimostrare che la fotografia ha sempre trasformato, tradotto e spesso deformato i propri soggetti; nel suo andamento quasi da manuale, tenta di affermare che solo una conoscenza non ingenua del processo di trasformazione della realtà in immagine fotografica, e di tutte le deformazioni intenzionali o inconsapevoli che ne derivano, è possibile salvare quel fondamentale e unico potere di testimonianza “per prelievo” che la fotografia, unica tra le immagini prodotte dall’uomo, possiede ancora, e al quale non è giusto rinunciare.
Chi è Michele Smargiassi
Michele Smargiassi nasce a Dovadola nel 1957. Racconta che “Il suo babbo Alberto, cancelliere di pretura, possedeva una Voigtländer con mirino a traguardo che gli lasciava usare con cautela, ed era forse l’unico in paese ad avere anche una cinepresa 8 millimetri: da lui ha avuto il gusto di ‘guardare le figure’. La mamma Miranda, insegnante di scuola media, non ha mai lasciato gli scaffali di casa vuoti di libri: da lei ha avuto il gusto di ‘leggere le storie’. A Modena, la città in cui si è trasferito, ha fatto pian piano sposare queste due vocazioni”. Si laurea in Storia Contemporanea all’Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni urbanistiche di Modena a cavallo del Novecento, viste attraverso l’occhio della cartolina illustrata. Giornalista prima a l’Unità, dal 1989 a la Repubblica. Si occupa di società e cultura. Oltre a testi per mostre, cataloghi, riviste e volumi collettivi, prefazioni e postfazioni, articoli per riviste specializzate e culturali, ha scritto svariati libri tra cui: “Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso.” (Contrasto, 2009); il saggio “La famiglia foto-genica” per gli Annali della Storia d’Italia (Einaudi, 2004); presso DeriveApprodi è uscito nel 2015, nella raccolta “Etica e fotografia” a cura di Raffaella Perna e Ilaria Schiaffini, il suo saggio “Bugie dell’elocutio”. Di recente ha scritto una prefazione a un libro che teneva a far conoscere in Italia, “L’immagine condivisa” di André Gunthert (Contrasto, 2016), e una postfazione al libro di Simona Guerra “Il bambino di Scanno” (Postcart, 2016) dedicato a una celeberrima fotografia di Mario Giacomelli. Fa parte del comitato scientifico del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e del comitato scientifico della Fondazione Nino Migliori. Tiene da anni il noto blog Fotocrazia in cui affronta temi etici legati alla fotografia, fotografia e internet, manipolazioni digitali. Afferma di fare il giornalista con sua grande sorpresa, che era poi il suo sogno da bambino; mentre adesso che è giornalista, a volte di mestiere vorrebbe fare il bambino.
Sito web: http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/
Puoi leggere la recensione o acquistare il libro di Michele Smargiassi qui:
http://www.contrastobooks.com/product_info.php?products_id=264
mercoledì 23 maggio 2018 Loris Savino – “La fotografia documentaria: fra soggettività e dovere di cronaca“

Durante l’incontro Loris Savino, fotografo documentarista, cercherà d’investigare la relazione tra la veridicità del documento e l’interpretazione del fotografo, stimolando una riflessione su come trovare un equilibrio tra forma e contenuto mantenendo un’etica professionale e variando i tipi di linguaggio per poter arrivare al pubblico contemporaneo. Il talk non ha la pretesa di dare risposte all’annoso dilemma del fotogiornalista, costantemente diviso fra realtà e visione artistica, ma intende fornire stimoli di riflessione invitando i partecipanti ad interrogarsi sulla tensione contraddittoria che caratterizza la fotografia documentaristica, specialmente ai giorni nostri in cui il mondo brulica di immagini di cronaca, magari scattate in tempo reale, e in cui il ruolo di testimone classico del fotoreporter viene meno, lasciando aperti altri spazi di interazione.
Chi è Loris Savino
Già a 16 anni Loris lavora al fianco del padre muovendo i suoi primi passi nel mondo dell’editoria e della fotografia di moda. Dopo essersi diplomato alla Scuola d’Arte, ha lavorato per diversi anni con varie agenzie di comunicazione per progetti di fotografia online e sperimentazione video. Nel 1998 torna a lavorare come assistente nel mondo della fotografia fashion e nel 2000 entra a far parte dell’agenzia “Grazia Neri” di Milano con un progetto sull’immigrazione in Italia. Successivamente, si è trasferito a Gerusalemme e poi a Istanbul su incarico di testate varie con cui ha collaborato. Nel 2005 è entrato a far parte dell’agenzia “Contrasto” di Milano ed ha realizzato una serie di video e documentari. Sempre nel 2005, grazie al lavoro svolto per una ONG nei bassifondi di Kibera, in Kenya, ha vinto il premio “Baldoni” per la fotografia. Nel 2011 ha seguito le rivolte nel mondo arabo e ha dato vita ad un progetto personale – “Between Lands, in a permanent revolt” – che lo ha visto spostarsi lungo la costa mediterranea – Egitto, Libia, Tunisia e Grecia – che si è concluso con una mostra multimediale composta da suoni, video e immagini, esposta a Istanbul e in Italia. Nel 2013, a Milano, ha fondato il LINKE.lab – realtà che si occupa di formazione, allestimento mostre e stampa fine-art per numerosi fotografi di fama internazionale – e l’anno successivo ha fotografato la secessione della Crimea dall’Ucraina per Le Monde, The New Yorker e Paris Match. Nel 2018 ha realizzato servizi a Tel Aviv per la rivista “Sirene” per poi tornare a documentare i fatti di Gaza. Loris si divide professionalmente fra Milano e Barcellona.
Sito web: https://www.lorissavino.com
#metoo
rassegna cinematografica
10 maggio – 7 giugno
Tornano gli incontri alla Video-Biblioteca Vigor di Ferrara a cura dell’Associazione di promozione Feedback. A maggio parte #metoo, una rassegna interamente dedicata alla donna. Il titolo si allinea al movimento nato nel 2017, in seguito agli scandali legati agli abusi sessuali nel mondo dello spettacolo, ma con l’intenzione di ampliare il dibattito alla condizione sociale della donna in generale, spaziando dagli Stati Uniti al Medio Oriente.
Si inizia con Un’altra donna di Woody Allen, capolavoro dimenticato della sfera Bergmaniana del regista newyorkese, con Gena Rowlands, donna di mezz’età che affronta una profonda crisi personale accostandosi, per caso, alla psicanalisi.
Secondo film Viviane, di Ronit e Shlomi Elkabetz. Ronit bravissima attrice e regista israeliana, tragicamente scomparsa due anni dopo l’uscita del film, affronta un calvario giudiziario in Israele, di fronte ad una giuria di rabbini, per ottenere il divorzio da un marito non consenziente.
Terzo film, un interessante recupero di un film italiano a lungo rimasto invisible, il melodramma di Raffaello Matarazzo La nave delle donne maledette. Un film che descrive la ribellione di un gruppo di reiette, deportate per mare da un uomo senza scrupoli. Censurato all’epoca e stampato in bianco e nero per mitigare la sensualità delle immagini, il film viene proposto nella versione a colori.
Quarto film, Moolaadé del maestro senegalese Ousmane Sembène, toccante e sincera pellicola che affronta la delicata tematica dell’infibulazione, vincitrice del premio Un Certain Regard al 57° festival di Cannes.
Il ciclo si chiude con il doveroso omaggio al maestro dell’animazione giapponese Isao Takahata, recentemente scomparso all’età di 82 anni. Vedremo il suo film testamento Storia della principessa splendente, un delicatissimo racconto di formazione al femminile in cui l’animazione sfocia in una sinfonia di pennellate quasi astratte.
Si ricorda che tutte le proiezioni saranno introdotte da Alice Cucchetti, una delle firme critiche del settimanale cinematografico FilmTV.
Calendario completo delle proiezioni
giovedì 10 maggio
Un’altra donna di Woody Allen (USA, 1988)
giovedì 17 maggio
Viviane di Ronit e Shlomi Elkabetz (Israele – Germania – Francia, 2014)
giovedì 24 maggio
La nave delle donne maledette di Raffaello Matarazzo (Italia, 1953)
giovedì 31 maggio
Moolaadé di Ousmane Sembène (Senegal – Burkina Faso – Marocco – Tunisia – Camerun, 2004)
giovedì 7 giugno
Storia della principessa splendente di Isao Takahata (Giappone, 2013)
Tutti i film saranno in lingua originale con sottotitoli italiani.
Inizio proiezioni ore 21, ingresso libero, riservato ai soci Feedback.
È possibile tesserarsi in loco per l’anno 2018.
ANALOGICA CINETICA
Francesca Pennini – CollettivO CineticO
Mostra fotografica personale di Daniele Zappi
dal 27 aprile al 31 Maggio 2018
presso il primo piano del Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi” c/o Casa dell’Ariosto, Via A. Gramsci, 301 – Stellata di Bondeno , Ferrara
Inaugurazione Venerdì 27 Aprile ore 19 con Live Act di Andrea Amaducci, performer e artista visivo.
ANALOGICA perché è un’esposizione di foto analogiche da pellicole in bianco e nero stampate direttamente dal fotografo in camera oscura; CINETICA, perché è su Francesca Pennini, la performer, danzatrice, coreografa e direttrice del CollettivO CineticO, il pluri premiato collettivo di danza contemporanea ferrarese.
Il contrasto e l’improvvisazione sono i fili conduttori della mostra, fatta di scatti rubati tra i dietro le quinte e gli spettacoli del Collettivo. Zappi utilizza volutamente un mezzo fotografico analogico con pellicole in bianco e nero per contrapporsi alla contemporaneità e ai colori delle opere performative modellate dalla Pennini.
La mostra è un omaggio alla coreografa ferrarese nella sua individualità cinetica, alla quale vengono dedicate foto che sono alla ricerca dell’estetica, etimologicamente intesa come “percezione attraverso la mediazione dei sensi”.
Durante inaugurazione, lo slancio estetico della mostra sarà alimentato dal contributo dell’artista ferrarese Andrea Amaducci, Cinetico dal 2007, che darà vita a dei Live Act, ad intensificare anche l’improvvisazione e i contrasti alla base della mostra stessa.
L’inaugurazione, e tutta la mostra, sarà quindi il risultato di una trasversalità di arti espressive.
L’evento si svolgerà al primo piano della Casa Ariosto, che appartenne a Virgilio, chierico e nobile, figlio del poeta Ludovico e che ora ospita il Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”, Via A. Gramsci, 301 – Stellata di Bondeno – Ferrara
Le fotografie rimarranno esposte per tutto il mese di Maggio, gli orari di apertura sono quelli del Museo Archeologico: sabato e festivi 15.00 – 19.00, domenica 9.30 – 12.30, 15.00 – 19.00
Info e contatti:
Museo Archeologico “G. Ferraresi” – Casa dell’Ariosto,
Via A. Gramsci, 301 – 44010 Stellata di Bondeno (Fe),
Tel 0532 899293
casariosto@comune.bondeno.fe.it
Daniele Zappi
www.danielezappi.it
daniele.zappi@gmail.com
tel: 349 8651913
Conversazioni dalla Finestra
La cultura in carcere
Parlare di cultura adottando un punto di vista diverso, come quello a favore del recupero della persona detenuta in carcere, può fare scoprire bellezze nascoste. E’ questo che si propone di offrire ai cittadini il ciclo di incontri-aperitivo con i conduttori di progetti culturali nella Casa Circondariale “C. Satta” di Ferrara dal titolo “Conversazioni dalla finestra: la cultura in carcere”, in programma tra aprile e maggio in diversi luoghi pubblici di Ferrara.
Realizzare percorsi culturali in carcere significa dare la possibilità alla società di raccontarsi nuovamente, di aprire il ventaglio delle offerte di realizzazione di un individuo, a coloro che spesso da queste offerte, per provenienza sociale, sono rimasti esclusi. A partire da queste offerte il detenuto ha la possibilità a sua volta di raccontarsi con un linguaggio nuovo e più adatto a sé, accorciando le distanze che li separano dalla società da cui esso è temporaneamente escluso.
Questi momenti vogliono invitare la cittadinanza a riflettere, partendo dalle esperienze con la popolazione ristretta, sul ruolo stesso della cultura. Sperimentare nuovi linguaggi narrativi, trovare nuove forme di espressione del bello hanno un significato e un’importanza centrale nei processi di trasformazione della società che sono tutti i giorni sotto i nostri occhi.
Dalle 19 alle 21 gli incontri saranno:
- martedì 10 aprile al ristorante “Scaccianuvole”
- martedì 17 aprile al pub “Clandestino”,
- lunedì 7 maggio alla pasticceria “San Giorgio”
- martedì 15 maggio al CPS Ancescao “La Resistenza”
Ognuno degli incontri prevede la proiezione del film documentario “Epica Carceraria”sul lavoro “Gerusalemme Liberata” del laboratorio di teatro in carcere, realizzato da Marinella Rescigno e Davide Pastorello. A seguire un momento di discussione e dibattito alla presenza di chi porta avanti attività culturali nella Casa Circondariale di Ferrara:
- il laboratorio teatrale,
- la redazione del periodico “Astrolabio”,
- il laboratorio di pittura,
- il laboratorio di fotografia,
- i percorsi scolastici,
- la biblioteca.
Nel corso dell’incontro ogni referente delle attività illustrerà il proprio metodo di approccio al detenuto, le difficoltà e gli aspetti positivi della propria esperienza, inoltre saranno presentati pubblicazioni e materiali informativi relativi ai progetti culturali che hanno trovato continuità nel carcere.
L’iniziativa di sensibilizzazione alla realtà carceraria è promossa da Teatro Nucleo e Agire Sociale nell’ambito del progetto Cittadini Sempre, che all’interno della Casa Circondariale di Ferrara coinvolge Enti del terzo settore, Amministrazioni pubbliche e cittadini. Anche l’associazione Feedback parteciperà a questi incontri, raccontando le esperienze del nostro socio Cristiano Lega, che all’interno del carcere ha realizzato un importante reportage fotografico, e ora sta tenendo un corso base di fotografia per i detenuti.