Proseguono le lezioni di storia del cinema con una nuova stagione di sei incontri dedicati a temi e ad autori pressoché sconosciuti nel panorama italiano ma di fondamentale importanza per approfondire la conoscenza della settima arte. L’appuntamento è ogni mercoledì alle ore 21 presso la video-biblioteca Vigor, via Previati 18 a Ferrara.
Mercoledì 8 gennaio
Sound Design: un’arte invisibile, a cura di Fabrizio Festa.
Molto spesso, come spettatori cinematografici, ci soffermiamo sulle immagini e sulla scelta dell’inquadratura, e a recepire i suoni come un elemento scontato, inciso passivamente accanto al colore e alla luce. Il primo incontro de Gli Invisibili ci svelerà come dietro un semplice sibilo di vento o ad un cigolio metallico si nasconda un’arte invisibile, quella del sound design.
Mercoledì 15 gennaio
Breve storia dell’animazione sperimentale giapponese, a cura di Luca Della Casa.
Un fantastico viaggio nelle sperimentazioni visive giapponesi, dagli esordi del cinema ad oggi, attraverso maestri dell’animazione come Osamu Tezuka, autore di Astro Boy ma anche fine regista di opere come “Quadri di un’esposizione” e “Jumping”, fino ad arrivare ai moderni autori Koji Yamamura (“Atama-yama”) e Kunio Kato (“La maison en petits cubes”).
Mercoledì 22 gennaio
I naufragi esistenziali di Béla Tarr, a cura di Daniele Pizzimenti.
“Tarr è un autentico negromante dell’immagine: fiero ereditiero della malinconia tarkovskiana e dello humor kaurismakiano ci racconta sempre più spesso storie di un mondo sconvolto, di un passato inenarrabile per vergogna, di un’umanità irrimediabilmente decaduta […]” (cit. da Karneva Imanuel)
Mercoledì 29 gennaio
Geoffrey Jones: l’estasi del montaggio, a cura di Massimo Alì Mohammad.
Geoffrey Jones, regista e montatore britannico, specializzato nel documentario industriale.
La sua carriera inizia negli anni ’60, quando inizia a lavorare per conto della British Transport Films, realizzando tre cortometraggi sulle ferrovie inglesi.
Praticamente sconosciuto al di fuori del Regno Unito, Geoffrey Jones rappresenta uno dei più grande innovatori del montaggio moderno, trasformando il filmato industriale in una poesia di sperimentazione visiva e sonora senza precedenti.
Mercoledì 5 febbraio
Jacques Demy: ciné qui chante, a cura di Giampiero Raganelli.
Jacques Demy, regista francese. Dopo aver frequentato l’Accademia di belle arti, compie i primi passi come aiuto-regista di documentari, girando contemporaneamente alcuni cortometraggi a soggetto. Passa al lungometraggio scrivendo, sceneggiando e dirigendo Lola, donna di vita (1960), storia di una «chanteuse» di cabaret, con figlio a carico, che passa da un amore all’altro restando tuttavia in attesa del suo uomo emigrato in America, il quale alla fine si presenta alla guida di una gigantesca Cadillac decappottabile: un film intriso di tenerezza e di pungenti notazioni psicologiche, che evita le trappole del melodramma con un tocco di sottile ironia. Demy mostra, al tempo stesso, la sua prossimità e la sua distanza dalle atmosfere e dai modi della Nouvelle vague, da un lato rifiutando la cosiddetta sceneggiatura «di ferro», dall’altro lasciando trasparire una passione non puramente filologica per il grande cinema americano. I successivi La lussuria (episodio di I sette peccati capitali, 1961) e La grande peccatrice (1962), appaiono lavori di passaggio
Mercoledì 12 febbraio
Alain Cavalier: cinema sull’invisibile, a cura di Cecilia Ermini.
Alain Cavalier, regista francese. Diplomato in cinema a Parigi, è assistente di L. Malle ed E. Molinaro prima di firmare il suo primo lungometraggio, Gli amanti dell’isola, nel 1961. Nel 1964 dirige A. Delon in Il ribelle di Algeri, film ambientato all’epoca della guerra d’Algeria, e nel 1968 ricorre all’efficace coppia M. Piccoli-C. Deneuve per La chamade, dramma dei sentimenti tratto da un romanzo di F. Sagan. Regista originale, poco prolifico e dalla messa in scena elegante, torna a segnalarsi nel 1986 con Thérèse, laica rievocazione della vita di santa Teresa di Lisieux, mentre più di recente si dedica a riflessioni a metà tra finzione e documentario (La rencontre, 1996; Vies, 2000) sul ruolo e il linguaggio delle immagini. Nel 2002, con René, filma in diretta la storia di un uomo di 155 chili che accetta di fare della «perdita di peso» il soggetto (e la scommessa) di un film.
Ingresso libero riservato ai soci Feedback. E’ possibile tesserarsi nelle serate di attività.
Le serate si svolgono presso la video-biblioteca “Vigor”, via Previati 18, Ferrara alle ore 21.
Le date possono essere suscettibili a variazioni.
Per informazioni: cinema@feedbackvideo.it