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Il ritratto in studio

30 novembre – 21 dicembre 2016

Laboratorio teorico-pratico, dedicato al ritratto, e all’uso delle attrezzature da studio (Flash professionali e modificatori di luce)

Cos’è un ritratto? Perché ci facciamo fotografare? Ed il fotografante, cosa vuole raccontare del soggetto fotografato? Quel quid che soltanto quella persona ha e che a volte – ci sembra – può essere catturato in un’istantanea? È necessario conoscere il soggetto per farne un ritratto? Se così fosse non potrebbero essere considerate tali la maggior parte delle fotografie di molti professionisti che, per ritrarre attori, cantanti o politici, a volte hanno soltanto qualche decina di minuti…
Insomma – citando la vecchia leggenda sugli Indiani d’America – “se mi fotografi, mi rubi l’anima”?
Secondo il fotografo Efrem Raimondi un’anima c’è eccome, soltanto che è quella di un altro: è quella di chi esegue la foto. Il ritrattista italiano sostiene che “un fotografo non fa altro che raccontare la propria storia:
in questo senso, ogni soggetto è un pretesto, anche col ritratto; soprattutto col ritratto, che non restituisce la persona davanti a te, ma restituisce la visione che tu hai di lei” (“La Fotografia non Esiste” – Lectio Magistralis alla Triennale di Milano). E spingendosi oltre arriva a chiedere dove risiede il ritratto? È necessario che il volto sia riconoscibile? Secondo lui la risposta è no, e ci crede a tal punto che arriva ad immortalare Philippe Starck, l’architetto, o Ibrahimović, il calciatore, senza mostrarne il viso. Quindi…? Quindi queste ed altre incredibili domande a cui non troverete risposta, tutte nel nostro corso.

Docente di riferimento: Paolo Soriani
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